la misura di un valore

 

 

stimare una persona vuol dire averne un’alta considerazione, significa appunto ritenerla di valore. per stimare una persona non bisogna obbligatoriamente averci passato del tempo insieme, ma riconoscere nel suo percorso qualcosa che sia in sintonia con i valori a cui crediamo.

io credo nel sacrificio, nella costanza, nel rispetto, nell’apprendimento, e nell’ascolto , questi pilastri li condivido quotidianamente con molti colleghi sparsi nel mondo , donne e uomini che indossano quella giacca bianca come una missione di vita , e non come un semplice lavoro remunerato.

 

nel 2019 il caro amico chef enrico crippa, mi chiese di far parte del team italia che avrebbe sostenuto martino ruggieri alla finale di coppa del mondo di cucina , il bocuse d’or di lione .

martino e’ uno di quei ragazzi che non avevo mai conosciuto personalmente ,  ma che stimavo tantissimo perche’ abbiamo sempre portato avanti percorsi paralleli, e capisco bene cosa significa avere sulle spalle la responsabilita’ di una grande maison tristellata, famosa nel mondo, lui cresciuto con yannick alleno io con michel bras , due icone del panorama gastronomico , due veri maestri.

anche se, in quel preciso momento ,  mi trovavo dall’altra parte del mondo, sull’isola di hokkaido,  non ho esitato un attimo, ho accolto con entusiasmo e grinta quel challenge lanciato da crippa ,sono salito sul volo tokyo- lione e mi sono ritrovato in quella bolgia da stadio, tutti pronti per tifare e supportare la propria nazionale del gusto .

in quelle giornate lionesi , ricche di emozione e di adrenalina, ho avuto il piacere di legarmi anche ad un’altra persona, oggi a me molto cara , michele massaro , il coltellaio degli chef stellati , lo amano soprannominare cosi  , per me oggi e’un caro amico col quale condividere una passione comune , quella per i dettagli e i progetti ambiziosi .

e gia’ i dettagli , come in tutti i settori, piu’  ti concentri sulla loro essenza, piu’ diventi un potenziale  perfezionista, si potenziale , perché per me e  persone come martino e michele , la perfezione e’ una condizione utopica di puro  stimolo.

il giorno che pensero’ di averla raggiunta, penso  che finira’ il mio lavoro di cuoco , pertanto la inseguo perennemente ,  ponendo il traguardo sempre piu’ lontano e soprattutto sempre piú in alto .

 

il caro michele , in quelle giornate lionesi , mi raccontava  dei due  coltello che aveva realizzato e donato a martino, si trattava di creazioni studiata nei minimi particolari  , ossia di  lame  tecniche,  sviluppate in lunghezza e con una forgiatura unica , angolature nette e una punta con inclinazione orizzontale , tutto calibrato in ogni sfumatura , per incidere e far scivolare la lama  in maniera netta e decisa.

 insomma il cuoco pugliese aveva appena ricevuto gli  strumenti di precisione ,  dalle linee accativanti, tipiche dello stile inconfondibile del fabbro  maniaghese, e li avrebbe usati per sezionare la sua chartreause e fare tagli per l’appunto  precisi e chirurgici.

 tutto era progettato secondo le linee e le esigenze di martino , bilanciamento , leggerezza , eleganza ,purezza ,  ma soprattutto tanta sana efficacia nel taglio, perche’ diciamocelo , possiamo scrivere le poesie piu’ belle al mondo sul tema cucina , ma per  noi cuochi arriva il momento che dobbiamo essere pratici e concreti , e solo aspirando al meglio possiamo provare e credere di poterci avvicinare a quell’utopica condizione di perfezione .

i coltelli che michele crea, hanno una storia, hanno un vissuto, hanno un valore umano e professionale incredibile, perche’ nascono dalla mente, dal cuore e dalle mani di un artigiano che ha sposato con dedizione e costanza la sua passione per la forgiatura .

 

martino alla fine della competizione prese una decisione rivoluzionaria , decise che uno dei due coltelli lo avrebbe passato come testimone al suo futuro  successore in quella favolosa competizione del bocuse d’or, all’epoca il prescelto fu il cuoco alessandro bergamo grande professionista di origini comasche, al quale chiese che questo gesto di trasmissione potesse diventare  una vera tradizione,  un oggetto intriso  di energia e di passione .

 personalmente , spero che questo passaggio si rinnovi nel tempo con costanza e rispetto , e mi immagino giá, tra 10 edizioni chi avrà l’onore di accarezzare e utilizzare questa lama, pensata e progettata da massaro,  sicuramente un’incredibile compagno di avventure per i cuochi del domani .

in quegli attimi emozionanti in cui sentivo parlare i due professionisti di coltelli e cucina   li mi sono convinto di due cose, uno, che la stima per martino era forte e da li a poco ero orgoglioso si fosse tramutata in sana amicizia e la seconda, che anche io, da li a breve avrei realizzato il mio primo coltello con il genio e l’estro di michele massaro.