Dragonfly

racconto di Dorina Palombi

 

 

Era il 2015 quando definivo così il mio unico coltello da portata creato:

“Ritengo che il gourmet sia il coltello che maggiormente rappresenta il mio pensiero: la semplicità che esalta bellezza e funzionalità. Nel Coltello Gourmet concentro, distillo l’essenza per definire la funzionalità: un taglio facile e perfetto e la storia raccontata dalle impronte del maglio”.

 

Nonostante la sua semplicità, forse per la mia irraggiungibile soddisfazione, vedevo nel Gourmet ancora del superfluo;  forse i raccordi nella superficie della lama, forse il troppo materiale.

Quando nel 2021 Mauro Colagreco e Luca Mattioli mi hanno chiesto un coltello da utilizzare in esclusiva per due anni nel loro Puerta (il bistrot sotto il Mirazur per pochi clienti fidati) ho raccolto le mie idee, le mie incertezze sul gourmet e le ho razionalizzate dando loro una forma.

 

Lo avevo chiamato Gourmet .0, come un prosieguo del mio pensiero, un punto solido tra un prima e un dopo eppure seguito da un numero che ne avrebbe lasciato aperte le porte a nuove opportunità di cambiamento.

Steven, vedendo il prototipo, mi ha suggerito Dragon Fly esclamando: “sembra  una libellula, chiamalo cosí”.

Aveva ragione.

Ora quel coltello da portata che ha quasi dieci anni è diventato adulto, è più snello, più armonioso, più scarico e ulteriormente più semplice, acquisendo una maggiore eleganza che non pensavo potesse avere. Invece “less is more” vale davvero sempre!